La scorsa settimana il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha minacciato di tagliare i rapporti diplomatici con il Canada se il governo non accetterà di riprendere 69 contenitori in cui sono stipate 1.500 tonnellate di rifiuti esportati nelle Filippine nel 2013 e 2014.
Alcuni paesi come il Canada, il Regno Unito, gli Usa e l’Australia da anni usano il sud est asiatico come una loro discarica personale approfittandosi di leggi finora troppo permissive.
Solo il 9% delle materie plastiche mondiali viene riciclato, mentre il resto finisce per marcire nelle discariche nel sud-est asiatico o incenerito illegalmente, rilasciando fumi tossici
Questa abitudine però sembra dover finire presto dato che i paesi asiatici hanno deciso di rispedire la spazzatura al mittente.
Come se non bastasse, il 23 aprile scorso un’indagine del governo malaysiano ha rivelato che i rifiuti provenienti dal Regno Unito, dall’Australia, dagli Stati Uniti e dalla Germania si riversavano nel paese illegalmente, falsamente dichiarati come altre importazioni.
Ben cinque container di rifiuti illegali provenienti dalla Spagna sono stati scoperti in un porto della Malesia e rimandati indietro. Yeo ha annunciato anche che altre 3.000 tonnellate di rifiuti importati illegalmente dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dall’Australia, dal Giappone, dalla Francia e dal Canada saranno rispediti indietro.
Molti credono che questo sia l’unico modo in cui i paesi, principalmente in Occidente, saranno finalmente costretti a confrontarsi con i propri problemi relativi ai rifiuti, invece di gravare sui paesi in via di sviluppo, visto che anche la Cina dallo scorso ha smesso di accettare i rifiuti di plastica.
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